Via Crucis 2009
VIA CRUCIS 2009
SALVATI DALL’UOMO INCHIODATO
(Questa Via crucis si svolge in chiesa. Davanti all'assemblea sono esposti tre pannelli su cui sono piantati chiodi di vario tipo. Sul pannello centrale i chiodi sono collegati tra loro da una striscia rossa di stoffa, in modo da formare la figura del crocifisso. A lato dell’altare è posta la croce coperta con un velo viola).
Canto
1. Stazione: Gesù è condannato ad essere inchiodato ad una croce
MEDITAZIONE
I chiodi: punte di metallo pungenti.
L'umile chiodo per mille usi.
Un chiodo racconta la storia dell'uomo:
una vita inchiodata.
Sofferenza.
Ferite che sanguinano.
Chiodi che noi piantiamo.
Innumerevoli spilli con i quali pungiamo
chi ci sta accanto.
Chi ci libererà?
Cristo, l'uomo inchiodato ad una croce,
strappa i chiodi.
Ci rende suoi collaboratori
nel togliere i chiodi ai fratelli.
Kyrie
- Per tutte le frasi cattive con cui abbiamo punto gli altri.
- Per tutti i giudizi malvagi, con cui abbiamo crocifisso gli altri.
- Per tutte le volte che abbiamo inchiodato e fatto morire la nostra vita interiore.
PREGHIAMO
Donaci, Signore, il pentimento del cuore per tutti i chiodi che abbiamo piantato nella vita degli altri, nella nostra vita e nella vita della creazione. Fa’ che da ora in poi ricominciamo a vivere un’esistenza diversa e rinnovata nel tuo perdono. Per Cristo Gesù, nostro fratello e Signore crocifisso. Amen
2. Stazione: Gesù è picchiato violentemente con frusta di ferro e chiodi
MEDITAZIONE
I chiodi: tante storie.
Ogni chiodo, una storia.
Estratto dalle profondità della terra
l'oscuro metallo giunge a destinazione:
una fabbrica, una bottega di artigiano.
Il fuoco lo arroventa.
Abili mani ed un pesante martello
lo modellano.
Assume una forma.
Chiodi lunghi, grossi, sottili, corti...
Fatti per la costruzione d’infiniti oggetti.
Il chiodo può essere
solido punto d'appoggio,
gradino per salire le vette,
legare la corda
e acquistare sicurezza.
A mille usi può servire l’umile chiodo.
Kyrie
Perdono, Signore, perché i nostri chiodi non sono stati punti d’appoggio, ma punti d’inciampo.
Perdono, Signore, perché non abbiamo piantato i chiodi come gradini per salire sulle vette, ma come ostacoli per rallentare il cammino degli altri e farli cadere.
Perdono, Signore, perché con i nostri chiodi piantati male e messi storti, abbiamo rovinato la nostra comunità.
PREGHIAMO
Permettici, Signore, di rivolgerci a te per chiederti perdono per tutti i nostri errori commessi sia con consapevole lucidità, sia con inconsapevole volontà. Dimenticati, ti preghiamo, del nostro male e donaci la grazia di ricominciare daccapo e di ricostruire un mondo “schiodato” dall’indifferenza e dalla cattiveria. Te lo chiediamo, attraverso Cristo Gesù, nostro fratello e Signore, appeso per amore nostro ad una croce. Amen
3. Stazione: Gesù è caricato della croce sulla quale verrà inchiodato.
MEDITAZIONE
Un chiodo: che cosa può dire questo semplice oggetto?
Il chiodo: la storia dell'uomo.
Ne hai visti a migliaia di chiodi.
Molti ne hai piantati. Chiodi davanti a te.
Arrugginiti dal tempo.
Tenevano unite le assi e le travi
d'una vecchia casa ormai diroccata.
Un chiodo...
La tua vita, a volte, è irta di chiodi:
penetrano nella carne, la squarciano.
Ferite che sanguinano. Sofferenza.
Il mio dolore, il tuo, il nostro...
l'immenso dolore dell'umanità.
I sentieri dell'uomo cosparsi di chiodi
dalle punte pungenti...
L' uomo: una vita inchiodata!
Kyrie
Perdonaci, Signore, perché i “chiodi” dei nostri legami d’amicizia e affetti familiari erano deboli, piccoli e non hanno saputo tenere unite le “assi e le travi” della nostra vita umana e spirituale.
Perdonaci, Signore, perché spesso abbiamo inchiodato la nostra fede in te con chiodi vecchi e arrugginiti.
Perdonaci, Signore, perché abbiamo spesso pensato con orgoglio e superbia di poter camminare sui chiodi a piedi nudi, senza chiederti aiuto e senza fidarci di te.
PREGHIAMO
O Dio, tu conosci le nostre ferite, tu sai quanto sangue hanno perduto e quanta sofferenza ci hanno procurato. Fa’ che attraverso questo nostro dolore, possiamo diventare un po’ più sensibili all’immenso dolore dell’umanità. Per Cristo Gesù crocifisso, salvatore del genere umano di ieri, di oggi e di tutto il tempo che verrà. Amen
Canto
4. Stazione: Gesù cade sulla via del Calvario sotto il peso della sua croce
MEDITAZIONE
L’uomo: una vita che cade tante volte sotto il peso della sua stessa croce.
Quella croce che si chiama in tanti modi: povertà, paura, solitudine, dolore, debolezze, peccato…
L’uomo è spesso
una vita inchiodata.
Musica in sottofondo
ESAME DI COSCIENZA
Signore, la mia casa non è una capanna; è una casa sicura e calda e non abito lungo il fiume. La mia casa non sono quattro legni su una riva...
Signore, mi pare impossibile che esistano persone abbandonate...
Mi pare impossibile che nudi si venga alla vita, segnati già dall'infanzia dal dolore e dalla malattia...
Mi pare impossibile che ci sia gente che guardi al domani con incertezza.
Signore, io penso che il lavoro sia un buon stipendio, una realizzazione personale, carriera…
Per questo, non ho mai incontrato volti solcati dalla fatica di vivere... Forse, non li ho mai visti... O forse… mai voluti vedere…
Signore, io penso che la natura, splendida e rigogliosa, sia per il nostro riposo, per la gioia di correre e cantare!
Penso che l'uomo sia libero e grande, padrone della storia e dell'universo...
Che non sia possibile che l’uomo sia un essere smarrito di fatica nel silenzio del mondo...
E penso anche, Signore, che l’essere umano non debba essere schiacciato da pesi enormi, che gli impediscono di vedere il domani.
Eppure spesso è così…
Perché, Signore, lungo la strada siedono i poveri?
Perché, Signore, hai donato la vita a figli costretti a tendere la mano?
Nati e subito segnati dal disprezzo e dalla paura?
Perché hai fatto nascere chi è malato, chi è povero? Perché lo hai consegnato al nostro egoismo?
Ma non senti, Signore, il pianto di chi è solo? Di chi non ha nessuno che dia calore alla sua vita?
Perché il pianto dei bimbi? Perché?
Perché il volto di noi tuoi figli è corroso e scavato dalla miseria? Perché?
Perché dormire e morire lungo le strade?
Mio Dio! Ho visto il dolore, ho udito il grido dei poveri. E mi pare di averti già bestemmiato...
Scusami, Signore! Forse sto sbagliando tutto…
Davanti a chi muore di fame insegnami, o Signore, a chiedere anzitutto a me stesso il motivo di un così grande dolore.
Insegnami a chinarmi con fatica e dolcezza su chi soffre, su chi ha paura, su chi piange...
Insegnami che se tu non ci sei, chi può dare la parte dovuta di gioia a chi non è mai entrato al banchetto della vita?
Se Tu non esisti, chi può fare giustizia a tanti, a troppi, fratelli e sorelle
a cui nemmeno il nostro generosissimo impegno potrà ridonare la vita?
PREGHIAMO
Signore Dio, donaci l’attenzione fraterna, donaci un cuore grande capace di condividere, donaci una fede forte per essere tuoi discepoli. Amen
5. Stazione: Gesù incontra sua madre Maria, che vedrà suo figlio inchiodato.
Dal libro di Giobbe (23,2-9; 24,1-4.9-12)
Amaro è il mio lamento, ancor oggi,
a stento posso trattenere i miei gemiti.
Come vorrei sapere dove si trova Dio!
Mi presenterei davanti a lui, esporrei il mio caso, farei valere tutte le mie ragioni.
Così ascolterei le sue risposte, capirei quel che ha da dirmi.
Mi contrasterebbe Dio con tutta la sua forza?
No, anzi, mi starebbe a sentire.
lo sono onesto, gli parlerei di persona e Dio,
il mio giudice, dovrà assolvermi per sempre.
Però se vado ad est, Dio non c'è
e neanche ad ovest lo incontro;
a nord non lo vedo, anche se è all'opera;
neanche a sud lo trovo, se si nasconde.
Perché l’Onnipotente non stabilisce dei tempi per far giustizia, così che i suoi fedeli vedano come egli punisce?
I malvagi spostano i confini dei campi, rapiscono il gregge e lo allevano per sé,
portano via l’asino agli orfani, prendono in pegno il bue della vedova, non riconoscono i diritti dei poveri, li costringono a nascondersi.
I malvagi strappano l'orfano dal seno della madre, prendono in pegno i neonati dei poveri.
I poveri vanno vestiti di stracci, trasportano grano, ma non possono mangiarlo;
i poveri spremono le ulive nei frantoi,
fanno il vino, ma non possono berlo.
Nelle città, la povera gente muore mentre invoca aiuto,
ma Dio ignora le ingiustizie che hanno subito.
Parola di Dio
PREGHIAMO
O Dio, attraverso Gesù Cristo tu ci dici di essere Padre di ognuno e difensore di tutti quelli che subiscono un’ingiustizia. Il grido di Giobbe, che abbiamo sentito poco fa nella lettura, assomiglia al grido di Maria, che vede suo figlio Gesù andare verso la croce senza essere colpevole. Perché, Signore, permetti tutto questo dolore degli innocenti? Dove sei, Signore, quando una mamma piange, quando un bimbo muore, quando un malato soffre, quando un povero chiede giustizia? Rispondici, Signore, non stare in silenzio, perché il tuo silenzio ci inquieta, ci destabilizza. Proprio perché Tu sei nostro Padre, ti imploriamo come figli: rispondici, Signore, altrimenti rischiamo di perderci e soprattutto rischiamo di perdere Te, che sei la cosa più importante della nostra vita. Amen
Canto
6. Stazione: Gesù è inchiodato alla croce
MEDITAZIONE
Anche io pianto dei chiodi.
E con questi chiodi anche io inchiodo Gesù.
I chiodi che io pianto per inchiodare Gesù sono quelli che uso per inchiodare chi mi sta accanto.
Quando uso parole dure, sprezzanti e acide, quando le mie azioni sono violente e perverse,
quando penso solo al mio privato,
quando disprezzo la mia vita e non pratico la mia religione,
quando trascino qualcun altro nell’errore,
quando inquino, sporco, logoro, rompo…
quando voglio essere sempre al centro dell’attenzione…
quando le mie idee sono sempre le migliori,
quando non amo, non condivido,non accolgo…
In tutte queste occasioni e in mille altri modi
io inchiodo Gesù.
CONSEGNA DEL CHIODO
(Dopo che il celebrante ha spiegato il significato, si fanno girare tra la gente 4 cestini pieni di chiodi. Ognuno prende 1 chiodo. Tutto si svolge nel massimo silenzio.Al termine il lettore legge la meditazione.)
MEDITAZIONE
Un chiodo nelle tue mani.
Chiodi nella carne dell'umanità, nella carne dei fratelli, nella mia carne. Universale sofferenza.
Anch’io ne sono complice.
Anch’io posseggo chiodi per ferire.
Produco sofferenza col mio modo di fare.
Le mie idee ben fissate, colpo dopo colpo,
inchiodano gli altri.
Non sempre uso grossi chiodi per grandi ferite. Ho imparato la tecnica dello spillo.
Piccole punture: parole, atteggiamenti, sguardi, sorrisi... Infiniti spilli per ferire il fratello. Anch’io mi sento bloccato dai chiodi che pianto. Chi mi libererà? Chi strapperà i chiodi ritorti?
Canto
(Durante il canto, il celebrante si accosta al pannello centrale dei chiodi. Fa passare un nastro rosso fra un chiodo e l'altro, continuando a disegnare tracce e contorni rossi tra i chiodi dei pannelli).
7. Stazione: Gesù muore inchiodato alla croce
(Mentre il lettore legge il vangelo il celebrante scopre la croce e la appoggia sui gradini dell’altare davanti all’assemblea e rimane inginocchiato).
Dal Vangelo di Marco (14,33-37)
Quando fu mezzogiorno si fece buio su tutta la regione fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò molto forte: «Eloì, Eloì, lemà
sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
Alcuni dei presenti udirono e dissero: «Sentite, chiama il profeta Elia». Un tale corse a prendere una spugna, la bagnò nell’aceto, la fissò in cima a una canna e cercava di far bere Gesù. Ma Gesù diede un forte grido e morì.
(Tutti in ginocchio)
(Il celebrante legge il brano della Lettera agli Ebrei)
Dalla lettera agli Ebrei(Eb 4,14-16)
“Fratelli e sorelle restiamo saldi nella fede che dichiariamo di avere, perché abbiamo un sommo sacerdote grande che è giunto fino a Dio: Gesù che è Figlio di Dio. Noi infatti non abbiamo un sommo sacerdote incapace di soffrire con noi per le nostre miserie. Anzi, il nostro sommo sacerdote è stato messo alla prova in tutto, come noi, ma non ha commesso peccato. Dunque accostiamoci con piena fiducia a Dio, che è re misericordioso. Cosi riceveremo misericordia e grazia, per essere aiutati al momento opportuno”. Esprimiamo il nostro pentimento venerando il crocifisso e riceveremo il perdono del Signore.
Ø Venerazione del crocifisso
(Il celebrante invita i presenti al gesto di venerazione del crocifisso e spiega il significato della busta di carta dorata. Accanto al crocifisso ci sono due cesti con buste dorate. Alcuni volontari consegnano a ciascuno, dopo la venerazione, una busta dorata, nella quale ognuno metterà dentro il chiodo, come memoria del perdono ricevuto).
Musica durante la venerazione.
PREGHIAMO
Padre buono e misericordioso, con il cuore pentito siamo venuti davanti a Gesù crocifisso per chiederti il perdono dei nostri peccati.
Eravamo come morti inchiodati dal male.
Tu hai mandato Cristo, tuo Figlio.
Si è caricato delle nostre sofferenze.
Crocifisso per noi, ci ha ridato speranza.
Ha strappato i chiodi del male. Quei chiodi sono per noi il commosso ricordo di un incontro che sempre guarisce, ricrea e dona vita piena. Guariti e perdonati dalla sofferenza e morte di Gesù diventiamo suoi generosi collaboratori nell’alleviare le sofferenze di chi incontriamo sul nostro cammino della vita.
Col cuore ricolmo di gratitudine innalziamo a te, o Dio, la nostra lode e con riconoscenza cantiamo:
Canto
8. Stazione: Gesù viene schiodato dalla croce e deposto nel sepolcro
Dalla lettera dell'apostolo Paolo ai Romani (8,18-28.38-39)
Fratelli, io penso che le sofferenze del tempo presente non siano assolutamente paragonabili alla gloria che Dio ci manifesterà.
Noi siamo sicuri di questo: Dio fa tendere ogni cosa al bene di quelli che lo amano, perché li ha chiamati in base al suo progetto di salvezza. lo sono sicuro che né morte, né vita, né angeli, né altre autorità o potenza celeste, né il presente né l’avvenire, né forze del cielo né forze della terra, niente e nessuno ci potrà strappare da quell'amore che Dio ci ha rivelato in Cristo Gesù, nostro Signore.
Parola di Dio
PREGHIAMO
Signore Gesù, finalmente qualcuno ti ha tolto quei chiodi dalle mani e dai piedi. Finalmente ti hanno liberato. Donaci il coraggio di ripetere questo gesto ancora oggi nei confronti di tanta gente che è inchiodata dalla malattia, dalla perdita del lavoro, dal lutto, dalla solitudine, dall’odio e dalla divisione... Facci capire che quello che importa è salvarci insieme, perché tu ci hai salvati tutti insieme con il tuo gesto d’amore che travalica i tempi e sorpassa tutti i secoli. Tu ci hai salvati togliendoci i chiodi del peccato che ci separavano da Dio e ci hai ridato la libertà di figli e di fratelli e sorelle. Da quel giorno, niente e nessuno ci potrà mai strappare da quell'amore che Dio ci ha rivelato in te, Gesù Cristo, nostro Signore e nostro fratello. Ieri oggi e per tutto il tempo che verrà. Amen
Canto
(Durante il celebrante depone un lenzuolo bianco di stoffa leggera accanto al Crocifisso).
BENEDIZIONE E CONGEDO
Davanti a Gesù crocifisso, davanti a tutto il dolore innocente del mondo e ciascno, davanti al proprio dolore, pensa:
«Dio mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato».
Ma il Signore ha risposto:
«Può una donna dimenticare il suo bambino
o non amare più il piccolo che ha concepito? Anche se ci fosse una tale donna,
io non ti dimenticherò mai.
Ho disegnato sulle palme delle mie mani la tua immagine» (Is 49,14-16).
Con questa certezza ci benedica il Signore, Padre di misericordia e Dio della vita:
Padre, Figlio e Spirito Santo.
Amen.
Andiamo e facciamo memoria dell’amore di Gesù che ci ha salvati!