Pasqua: il coraggio dell’amore


Pasqua: il coraggio dell’amore

 

Corri anche tu al sepolcro di Cristo!

Corri anche tu oggi al luogo del tuo dolore,

là dove hai tanto sofferto.

Esamina quella situazione che ti ha deluso,

che ha messo la parola fine alla tua fiducia.

Ritorna a quell’offesa che ha spento in te la gioia,

a quel fatto che ha cancellato la speranza, il futuro, la fiducia…

Corri a vedere la tomba

dove hai seppellito il tuo sogno più grande,

dove hai tumulato ogni volontà di ricominciare,

dove hai sotterrato la spontaneità,

dove hai oscurato la verità e la tenerezza,

dove hai nascosto da tempo le ali e il cuore.

Sciogli le tue lacrime. Lasciati andare.

Non fermare quella voglia che hai di cambiare,

di ripartire, di ricredere…  

Prova ad avere il coraggio di uscire dal tuo dolore,

superandolo e abbandonandolo.
Ma è difficile! Lo so... 

È difficile credere alle buone notizie,

credere che la bontà sia più forte della cattiveria,

che l’ingiustizia non avrà la vittoria finale,

che la corruzione non chiuderà la bocca agli onesti,

che la volgarità non soffocherà la bellezza.

Ci vuole fede per superare il dolore,

ci vuole fede per ritornare a fidarsi di qualcuno,

ci vuole fede per sentire che la luce è più forte del buio,

che il perdono è più forte della vendetta,

che l’amore è più forte dell’odio

Ci vuole fede per credere nella risurrezione.

Eppure niente e nessuno può fermare la primavera.

Niente e nessuno può fermare il viaggio della vita.

La morte in croce di Gesù 
per chi sa guardarla bene,
non è la fine di tutto,

ma l’inizio di tutto.

Eppure, oggi, davanti a noi abbiamo solo una tomba vuota:

Gesù ha lasciato solo una tomba vuota.

Niente di più.

A noi, resta il coraggio della fede,
il coraggio di non credere solo in quello che vediamo.

Il coraggio di gioire per chi sa ancora amare,

Il coraggio di chi sa lasciarsi alle spalle il passato e vivere il presente.
Oltre le uova di cioccolata e le campane a festa,

Pasqua è la vittoria dell’amore,

è la pienezza della vita!

A noi, ora, crederci e vivere da risorti.

Amen

(Don Angelo Saporiti)