Sui miei limiti, il tuo palpito d'amore
Sui miei limiti, il tuo palpito d’amore
Ci sono giorni, Signore,
in cui mi sento svuotato, povero di energie,
bisognoso di un abbraccio, di un contatto, anche solo di una telefonata…
E in quei momenti do la colpa a te per questa mia situazione.
Ci sono giorni, Signore,
in cui mi sento incapace di fare una cosa che magari fanno tutti,
mi sento un fallito, ho paura e mi trovo svantaggiato rispetto agli altri…
E accuso te di questa mia incapacità.
Ci sono giorni, Signore,
in cui mi sento cieco, non vedo quella realtà che dovrei vedere,
quella situazione che vedono e che sanno tutti…
E mi dico che è colpa tua se sono caduto in questo buco nero.
Signore, non mi sono mai accorto che mi sbagliavo!
Sentirmi povero d’amore
mi ha permesso di capire chi era così.
Sentirmi un incapace
mi ha aiutato a non ridere mai dei fallimenti di nessuno.
Sentirmi cieco
è stata un’opportunità per non pretendere di essere superiore agli altri.
E allora è giusto che ti dica “grazie, Signore”.
Grazie, perché attraverso i miei limiti, le mie imperfezioni,
le mie difficoltà, i miei fallimenti,
tu mi doni un’occasione per comprendere e aiutare
chi mi passa accanto,
per far cadere la mia maschera di “brava persona”
e diventare me stesso, il mio vero volto,
e vivere la mia vita.
Grazie, Signore,
perché tra le macerie delle mie incapacità,
tu mi ricostruisci integro
e ti dimostri ancora vivo e palpitante dentro me.
Amen
(Don Angelo Saporiti)