Le Missioni Cattoliche Italiane AUGURANO ogni bene e un fecondo Apostolato


 

 

don Giovanni de Robertis Direttore Generale di Migrantes. 

Don Giovanni  De Robertis il nuovo Direttore generale della Fondazione Migrantes. La nomina è arrivata oggi dal Consiglio Permanente della CEI che si è riunito a Roma, ieri pomeriggio, durante i lavori dell’Assemblea Generale dei vescovi italiani.
Don De Robertis sostituisce Mons. Gian Carlo Perego, chiamato, lo scorso 15 febbraio, da Papa Francesco a guidare la diocesi di Ferrara-Comacchio.

Mons. Perego era stato nominato Direttore generale nel 2009 succedendo a Mons. Piergiorgio Saviola.

Il Presidente della Fondazione Migrantes, Mons. Guerino Di Tora, ringrazia particolarmente Mons. Perego per il lavoro svolto con passione e incondizionata dedizione.

Don De Robertis, della diocesi di Bari-Bitonto, è nato il 26 marzo 1956 ed è stato ordinato sacerdote il 16 aprile del 1983. Ha conseguito la licenza in Teologia Fondamentale presso la Pontificia Università Gregoriana nel 1988. E' stato vicario parrocchiale presso la parrocchia di Santa Maria del Fonte in Carbonara dal 1988 al 1993 e parroco a San Marcello in Bari dal 1993 a oggi. Attualmente è Direttore regionale  Migrantes e Direttore diocesano di Bari-Bitonto.

“Ringrazio i Vescovi italiani e in particolare Mons. Gian Carlo Perego che mi ha preceduto in questo servizio, per la fiducia accordatami. Vivo questa chiamata come il rinnovarsi di quella domanda di Cristo che è risuonata nel Vangelo della mia ordinazione: ‘Mi ami tu più di costoro?’, e del comando conseguente: ‘Pasci le mie pecorelle’.
L'affidamento di una porzione del Suo gregge, questa volta fatto da migranti”, sono le prime parole del neo Direttore. La Fondazione Migrantes - aggiunge – “è sempre stata l'espressione di questo amore di Cristo e dei Vescovi italiani verso questa porzione del gregge spesso afflitta da tanti pericoli, come pecore senza pastore”.
Al nuovo Direttore vanno le felicitazioni di Mons. Di Tora e di tutta la Migrantes con l’augurio di proseguire e sviluppare il lavoro fecondo di chi l’ha preceduto e con l’assicurazione che da quanti, a vario titolo sono impegnati nella Migrantes, avrà la più ampia collaborazione. A Mons. Perego va l’affetto di quanti con lui hanno lavorato in questi anni nella Migrantes, condividendo fraternamente speranze  e difficoltà”.
Come Migrantes, assicuriamo un ricordo nella preghiera a Mons. Gian Carlo Perego perché il "Suo cuore di Pastore trovi una comunità capace di camminare insieme e che il suo amore per la mobilità umana possa sempre accompagnarlo".

 



Ringraziamento a Mons. Giancarlo Perego già direttore di Migrantes.



Biografia
Mons. Giancarlo Perego è nato a Vailate il 25 novembre 1960 ed è stato ordinato sacerdote il 23 giugno 1984. La sua prima Messa l\'ha celebrata ad Agnadello dove la famiglia ha sempre risieduto.

Dal 1984 al 1992 è stato vicario nella comunità dei “Santi Nazario e Celso” in S. Giuseppe al Cambonino (Cremona) e contemporaneamente collaboratore particolare di mons. Enrico Assi.

Dal 1993 al 1994 è stato segretario del vescovo mons. Giulio Nicolini, mentre dal 1996 al 
2002 ha ricoperto il ruolo di insegnante presso il Seminario diocesano.
Dal 1997 al 2002 è stato, sempre a livello diocesano, direttore della Caritas, assistente del MEIC (Movimento Ecclesiale per l\'Impegno Culturale) e della FUCI (Federazione Universitari Cattolici Italiani).

Nel 2002 è stato chiamato a Roma per assumere, presso la Caritas Italiana, alcuni importanti incarichi che hanno trovato coronamento, nel 2006, con la nomina a Responsabile del Centro studi e Archivio storico di Caritas Italiana. 

Laureato in teologia dogmatica a Roma e licenziato in teologia sistematica a Milano insegna dal 2006 teologia dogmatica presso la LUMSA (Libera Università Maria Ss. Assunta) di Roma.

 

Conferenza Episcopale Italiana
60a ASSEMBLEA GENERALE Assisi, 9-12 novembre 2009

COMUNICATO FINALE

La 60a Assemblea Generale dei Vescovi italiani si è svolta ad Assisi – Santa Maria degli Angeli dal 9 al 12 novembre 2009, con la partecipazione di duecentodue membri e otto Vescovi emeriti. Tra gli invitati, docenti ed esperti in ragione dei diversi punti all’ordine del giorno. È stato molto apprezzato il clima di condivisione, favorito dal carattere residenziale dell’incontro, che si è manifestato – oltre che nei lavori e nei momenti conviviali – nella preghiera liturgica. Particolarmente toccante è stata la Celebrazione eucaristica, presieduta dal Cardinale Presidente, nel cinquantesimo anniversario della consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria.

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  • L’Assemblea Generale ha eletto Vice Presidente della CEI per l’area centro S.E. Mons. Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve.
    La Presidenza della CEI, nella riunione del 9 novembre 2009, ha approvato il nuovo statuto del Centro Studi per la Scuola Cattolica e ha provveduto alle seguenti nomine:

    - Assistenti Ecclesiastici dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Milano: don Daniel Balditarra, (Compagnia di San Paolo); don Giorgio Begni (Milano); don Ambrogio Pisoni (Milano);

    - Assistente Ecclesiastico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Piacenza: don Mauro Bianchi (Piacenza – Bobbio).


    Il Consiglio Episcopale Permanente, riunitosi l’11 novembre 2009, ha provveduto alle seguenti nomine:

    - Direttore Generale della Fondazione Migrantes: Mons. Giancarlo Perego (Cremona);

    - Rappresentante nel Consiglio di amministrazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano:   
            S.E. Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della CEI;

    - Presidente del Consiglio nazionale dell’Associazione Pax Christi: S.E. Mons. Giovanni Giudici, Vescovo di 
            Pavia. Roma, 17 novembre 2009


     

     


Ringraziamento a Mons. Piergiorgio Saviola  già direttore di Migrantes


“Vi posso assicurare che ho lavorato nella Migrantes per molti anni, i vent’anni centrali della mia vita sacerdotale, con dedizione ed entusiasmo, prima nel settore pastorale dei circensi, lunaparkisti e spettacolo popolare in genere, anche a livello internazionale come presidente del Forum delle Confessioni cristiane che operano nel settore, poi nel delicato momento in cui ho affiancato il compianto mons. Petris, e negli ultimi quattro anni come responsabile generale di questo organismo della Chiesa Italiana. 

A rendermi meno difficile questo compito, a renderlo anzi
- salve le immancabili difficoltà - più leggero e gratificante è stato il clima di famiglia, di cordialità e di fruttuosa collaborazione che si è instaurato fra noi, all’interno della Direzione nazionale a Roma e nelle sue articolazioni regionali, diocesane ed anche internazionali,
particolarmente con le tante Missioni Cattoliche Italiane
al di là delle Alpi e con i loro responsabili. 


Per questo al mio fraterno saluto unisco un sincero ringraziamento che parte dal cuore e che garantisce che il mio grato ricordo verso di voi segnerà il resto della mia vita. 

Rientro a svolgere il mio servizio all’interno dell’Istituto Secolare dei Servi della Chiesa di cui faccio parte, con abituale recapito a Scandicci (FI), Casa Famiglia “Don Dino Torreggiani” per gli anziani dello spettacolo viaggiante e circhi equestri, ma con prevedibili spostamenti anche in altre sedi dell’Istituto in Italia e all’estero. 
 

L’Istituto, come sapete, per suo nativo carisma si dedica a particolari settori della mobilità umana ma, come la nostra comune esperienza insegna, da determinati settori specifici si è abituati a spaziare su tutto il grande mondo delle migrazioni, a condividerne le gioie e le speranze come pure le angosce e le prove. 

Perciò sono certo che ci terrà uniti non solo il ricordo, ma condivisione spirituale e la inalterabile passione per un comune lavoro nella vigna del Signore che per tanti anni ci ha visti impegnati l’uno accanto all’altro. 
 

Dunque è soltanto la lontananza fisica che ci separa, una lontananza che viene superata dal reciproco cordiale affetto fraterno e da  quella compresenza quotidiana davanti a Cristo Signore che si esprime nella preghiera e in particolare nella celebrazione eucaristica. 

 

I miei vivissimi auguri che possiamo proseguire con fedeltà e tanta gioia in cuore nella nostra quotidiana fatica a beneficio
 dei migranti, nella certezza che tale fatica non sarà mai vana, 
anche se i risultati per ora sono noti solo al Signore. 


Un motivo di più per fidarci di Lui”. 

Mons. Piergiorgio Saviola


 



Il saluto di don Michele Morando - già direttore di UNPIM di Migrantes

Cari emigrati italiani nel mondo, un fraterno e cordiale saluto a voi e ai confratelli presbiteri, alle religiose, religiosi e laici, in servizio pastorale delle vostre comunità cattoliche.
 
In questi giorni leggiamo il Vangelo di Giovanni dove Gesù si presenta a noi come il Buon Pastore e descrive i “Suoi” come coloro che riconoscono la sua Voce, l’ascoltano e lo seguono.
 
Così voglio pensare a tutti voi nei paesi dove vivete e nelle comunità nella quali vi radunate per ascoltare la sua Voce e trovare la Sua guida sicura.
 
Per tanti anni sono stato missionario Fidei Donum in Kenya e in Tchad, e la mia fede è cresciuta anche per l’esempio di tanti che riconoscevano con prontezza ed entusiasmo la voce del Signore e lo seguivano con generosità.
 
Negli ultimi quattro anni poi ho seguito le comunità di immigrati cattolici nella mia città di Verona, come Direttore Migrantes. Così, dopo essere stato anch’io un italiano all’estero a motivo del vangelo, ho scoperto che oggi il Signore continua la missione anche attraverso coloro che lasciano il loro paese e emigrano. Portando il seme del vangelo nel vostro bagaglio di cultura e di tradizioni religiose, voi contribuite a diffonderlo nei paesi e nelle comunità di accoglienza.
 
Il servizio che mi è stato chiesto di rendervi, quale direttore Migrantes dell’Ufficio emigrati italiani della conferenza episcopale italiana, è un servizio di comunione. Intende tener vivi i legami tra voi e la Chiesa che vi ha annunciato il vangelo e nella quale per il Battesimo siete divenuti credenti, e aiutarvi a divenire strumenti di comunione con le chiese che vi hanno accolto e in mezzo alle quali, con un tratto tutto italiano, continuate ad essere testimoni del Signore Risorto.
 
A D. Domenico Locatelli che mi ha preceduto in questo servizio e che in questi giorni mi sta comunicando la passione e la dedizione che lo distingue e che voi ben conoscete, va tutta la mia riconoscenza e stima.
 
Don Michele Morando


 


Ringraziamento a don Domenico Locatelli già direttore di UNPIM di Migrantes


Il mandato di cinque anni (2003-2008) assegnatomi dalla Chiesa italiana è terminato. Il mio lavoro nella Fondazione Migrantes ha contribuito all’azione pastorale che si svolge a favore delle comunità italiane che vivono nei continenti del mondo.
Le migrazioni italiane antiche e quelle recenti, l’attuale importante esperienza dell’immigrazione nelle nostre Regioni, la mobilità di oggi che coinvolge sempre più giovani, trova la Chiesa italiana presente e impegnata in questo cammino.
Molti sono i cambiamenti che ci hanno coinvolti nel capire in profondità e nel trovare soluzioni possibili e rispondenti ai bisogni delle persone.
Ci siamo inseriti nelle molteplici opportunità esistenti, per portare la testimonianza e la storia di chi vive all’estero. Questo è avvenuto grazie ad un dialogo aperto e costruttivo che ha contribuito ad una sana convivialità e amicizia in un quadro di collaborazioni interculturali.
La sinergia con Associazioni e Istituzioni pubbliche, civili, economiche, culturali ha permesso una interessante attività, in continuità con l’opera dei precedenti Direttori dell’Ufficio nazionale per la pastorale degli Italiani nel Mondo.
Ora la direzione dell’ufficio per gli italiani nel mondo passa a don Michele Morando. Un sacerdote aperto alla mondialità, grazie al servizio di missionario in Africa, e che conosce la mobilità umana attraverso il servizio di coordinamento diocesano fatto con gli operatori impegnati quotidianamente con gli immigrati.
E’ una risorsa umana “guadagnata” per il mondo dell’emigrazione italiana. Gli porgo il mio benvenuto e, con piena simpatia, gli auguro un buon lavoro.
Non mancherà, da parte mia, il sostegno e la piena disponibilità soprattutto perché il mio impegno nell’ambito migratorio continuerà ancora per qualche tempo al servizio presso le comunità italiane d’Europa.
 
Don Domenico Locatelli