UFFICIO MOBILITÀ ETNICA
CONVEGNO NAZIONALE delle SUORE IN EMIGRAZIONE
ENGELBERG 31 agosto - 2 SETTEMBRE 2012

Tema: 
La vita come pellegrinaggio tra promessa, fede e obbedienza 

Guarda qui le foto del Convegno dal 31 agosto al 2 settembre 2012 (lavori in corso ...)

La vita come pellegrinaggio tra promessa, fede e obbedienza, è stato il tema che le Suore Missionarie Italiane hanno scelto per il loro convegno annuale, conclusosi oggi a Engelberg (Svizzera). Il convegno, iniziato il 31 agosto 2012 ha avuto la partecipazione di Sr. Filippa Castronovo della Congregazione delle Figlie di S. Paolo come relatrice, di Sr. Etra Modica della Congregazione delle Suore Missionarie Scalabriniane, come rappresentante dell’USMI. Quaranta erano le Religiose appartenenti a diverse congregazioni che operano pastoralmente in terra svizzera, da oltre 50 anni, tra e con i connazionali italiani. 

Il tema del Convegno, organizzato dalla Delegazione delle Religiose Missionarie Italiane, ha preso ispirazione dall’indizione, di Benedetto XVI, dell’Anno della fede, il prossimo 11 ottobre: «Desideriamo che quest’Anno susciti in ogni credente l’aspirazione a confessare la fede in pienezza e con rinnovata convinzione, con fiducia e speranza». L‘Anno della fede, ricorda ancora Benedetto XVI, ci stimola a «intensificare la riflessione sulla fede per aiutare tutti i credenti in Cristo a rendere più consapevole e a rinvigorire la loro adesione al Vangelo, soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che l’umanità sta vivendo» (cfr. Porta Fidei ). 

Occorre comprendere cosa è la fede che, come la parola di Dio insegna, non è concetto, né dottrina eccelsa. “La fede è relazione personale con Dio, che parla ed esige di essere ascoltato, con cuore aperto e accogliente. Per fare strada insieme nelle vie della vita. La fede è cammino e rende la storia umana una ‘storia sacra’. In quanto storia, esige di essere narrata, interpretata nelle nuove situazioni e trasmessa. La nostra fede, ci rende, come Abramo e Paolo e i santi, stranieri, pellegrini e di passaggio, ma non vagabondi senza strade e senza meta. Noi abbiamo una meta: il Padre e conosciamo la strada, che è indicata dalla parola di Dio che si è fatta persona in Gesù”… così la relatrice ha iniziato la sua esposizione.

Nei tre giorni le missionarie italiane hanno percorso le tappe fondamentali del cammino di fede di Abramo e Sara, evidenziando la regia invisibile e sapiente di Dio che fa partire Abramo, cammino da lui intrapreso che diviene paradigma per ogni credente. La riflessione poi è culminata nel Nuovo Testamento che invita a camminare «Tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento».  Grazie a questo sguardo «corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti» (cfr. Eb 12,1b). In questo cammino, l’apostolo Paolo è modello esemplare. Egli, dopo aver incontrato il Risorto che lo mise in cammino, comprese che la vita ha senso solo in  Lui; che vivere è camminare nella fede in Gesù, verso il regno di Dio, nella logica del mistero pasquale. Insieme con i fratelli e le sorelle nella fede che Dio chiama  alla comunione con il suo Figlio Gesù. Che il Signore, secondo la bellissima espressione di Mons. Tonino Bello ci renda ‘suonatori di campane’ della gioia pasquale. 

Un incontro ben preparato, carico di simpatia a cui volentieri partecipo – ha detto Don Carlo De Stasio, coordinatore nazionale delle missioni di lingua italiana in svizzera nel suo saluto iniziale; se non vogliamo sciupare la nostra vita dobbiamo sempre mantenerci come homo viator, uomini e donne viandanti, per non perdere le domande esistenziali, da dove veniamo e verso dove siamo diretti, per andare contro corrente rispetto alla mentalità odierna dell’uomo contemporaneo che vive un paradosso: si muove ma non sa dove deve andare, si muove ma non cammina.
 
Sr. Etra Modica, rappresentante dell’Unione Superiore Maggiori d’Italia e della Migrantes ha comunicato alle presenti le varie iniziative promosse dall’USMI, in occasione del suo 50° di vita; tra l’altro ha informato le presenti che per quest’anno giubilare è stato pubblicato il libro: “ Tra memoria e profezia “ pagine in cui si passano in rassegna i tanti avvenimenti celebrativi di vita,  i numerosi e incalcolabili momenti di Formazione per le Religiose italiane e straniere! Anche la Fondazione Migrantes celebra il suo 25° di esistenza; USMI e Migrantes due Enti legati alla vita delle religiose missionarie italiane, che nel corso della loro storia hanno visto sviluppare la presenza delle suore  per gli emigrati italiani in Europa. Con coraggio le religiose hanno iniziato a riflettere e a mettere in cantiere l’aggiornamento dello Statuto che regola la loro presenza in Svizzera; con speranza senza voler fuggire dalla storia, costrette dall’età e dal non ricambio di personale a ridimensionare la loro presenza pastorale, le missionarie italiane riaffermano la loro disponibilità a rimanere nella missione, non tanto per non far chiudere o non far morire le missioni cattoliche italiane, ma per comprendere i molti cambiamenti che coinvolgono la società svizzera e la chiesa locale; desiderano comunque essere presenti e impegnate nei nuovi percorsi pastorali ed educativi. Un altro cambiamento è dato anche dalla presenza di religiose e laiche di nazionalità colombiana, a servizio della comunità italiana, opportunità esistente per le religiose fino ad ora appartenenti ad una sola nazionalità, quella italiana. Voler rimanere in un solo posto e con una sola lingua vuol dire fuggire dalla storia, queste nuove nazionalità presenti nella pastorale svizzera ci ricordano che la vocazione dell’umanità è diventare famiglia di popoli, e Sr. Filippa ci ha ricordato che la vocazione umana si costruisce giorno dopo giorno, tramite le relazioni, nella diversificazione delle culture e nella disseminazione delle nazioni su tutta la superficie della terra.
 
Con l’illuminazione di queste parole, Sr. Ermelinda Pettenon, delegata per le religiose missionarie italiane in Svizzera, ha salutato con commozione e sincera gratitudine le quattro missionarie appartenenti alla Congregazione delle Maestre di S. Dorotea che, rientrano in Italia; missionarie che hanno reso il loro servizio pastorale - educativo a Bäch (ZH): Sr.Fiorenza, Sr. Jolanda, Sr. Valentina e Sr. Anna Francesca!  La Delegata ha ripetuto, il “Grazie” varie volte dicendo che, in 48 anni si erano inserite molto bene nelle molteplici opportunità esistenti, per ravvivare la fede agli italiani, e condividere le loro storie di gioia e di dolore! Inoltre le ha invitate, ora che rientrano definitivamente in Italia, a portare la storia, con la S maiuscola di chi vive all’estero, sia degli emigrati che delle religiose. Certamente oggi le congregazioni religiose femminili in emigrazione si misurano con le nuove prospettive dettate dalle nuove scelte pastorali che la stessa chiesa svizzera sta facendo, ma questo impegno le religiose stanno tentando di portarlo avanti con il volontariato reso dai laici, presenti anche a questo convegno.
 
La serata di festa, vissuta in modo semplice ma gioioso ha contribuito a creare un clima di sana convivialità ed amicizia; è stato bello scorgere in molte delle presenti il volto del grande lavoro pastorale e sociale svolto in 50 anni e oltre… di presenza in Svizzera, offerta di un servizio che è andata sempre al cuore di ogni azione: l’attenzione alla persona. Ancora una volta questo convegno ha ribadito il meglio del passato ma si è aperto al futuro, seppure incerto ma ricco di promesse, tra cui la fede rinnovata e la solidarietà condivisa, con chi ancora coltiva un progetto migratorio. Tre giorni per incontrarsi, per raccontarsi, per condividere speranze, sofferenze e gioie.  La ricca liturgia e i calorosi abbracci ne hanno sottolineato la soddisfazione di poter stare insieme almeno qualche giorno all’anno!

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Sr. Etra Modica, mscs
USMI - Migrantes

 

UFFICIO MOBILITÀ ETNICA
CONVEGNO NAZIONALE delle SUORE IN EMIGRAZIONE
ENGELBERG 3 - 5 SETTEMBRE 2010

Tema: IL VANGELO DI GIOVANNI
In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli” Gv (15, 8)


Guarda qui le foto del Convegno dal 3 al 5 settembre 2010
 

Incontrarsi per raccontarsi, fermarsi per imparare, confrontarsi per annunciare, sono stati gli obiettivi delle giornate svoltesi a Engelberg – Svizzera, che ha ospitato l’annuale convegno formativo delle religiose italiane in Svizzera, dal 3 al 5 settembre 2010.

I volti sorridenti delle religiose, seppur segnati da qualche ruga, riflettevano la gioia dell’incontro, il desiderio dello scambio, la condivisione appassionata delle attività, il tutto incorniciato dal panorama svizzero: colline ridenti, cime innevate, fiori alpini.

Il saluto di benvenuto, che ha dato il via ai lavori, è stato rivolto dalla Delegata Nazionale, sr. Ermelinda Pettenon (missionaria scalabriniana) che con calore ha sottolineato l’importanza dell’incontro formativo e sororo.

Mons. Leandro Tagliaferro, Coordinatore Nazionale dei missionari italiani in Svizzera, salutando le religiose presenti ha affermato che lo stare insieme può essere un bel segno di contraddizione nei confronti dell’individualismo come pure l’allegria è una predica per chi incontrate

P. Giorgio Giurisato, osb dell’abbazia di Einsiedeln, con la competenza e la vivacità già riconosciutagli, ha svolto il tema di approfondimento che ha fatto da sfondo alle giornate. Dopo alcune chiarificazioni introduttive, ha offerto schemi, contenuti ed attualizzazioni sul Vangelo di Giovanni; il relatore ha percorso versetto per versetto, consegnando il filo rosso di questo testo: l’identità di Gesù, a fronte dell’identità dei suoi discepoli – prototipo Giovanni, il Precursore – che porta in sé un’alternanza dinamica, ma sarà ben riuscita se ogni tralcio è legato alla vite: il Signore Gesù; la nostra identità dovrà essere sempre relativa a…Qualcuno

L’accoglienza dell’invito di Gesùvenite e vedrete”, come momento esperienziale di Lui, è la condizione essenziale per la sua conoscenza e per la testimonianza di ciò che abbiamo visto, udito e toccato, proprio perché l’esperienza dice il peso giusto delle parole ascoltate. L’analisi del Vangelo di Giovanni mette in luce un punto debole del nostro operare: c’è si la mancanza di ascolto e di ascoltatori, ma soprattutto vi è una mancanza di annunciatori credibili. 

La notte della pesca a vuoto (l’insuccesso del discepolo) – opposta alla pesca abbondante, il non avere certezze, l’essere cinti ed avere un pasto preparato, sono i passaggi che realizza la presenza del Risorto, in coloro che rimangono in Lui. Il relatore ha concluso dicendo che il Vangelo di Giovanni è un’icona biblica da approfondire ma soprattutto da pregare.


Sr. Etra Modica – missionaria Scalabriniana, rappresentante dell’USMI – Migrantes partendo dall’articolo pubblicato in Rapporto Italiani nel Mondo 2008, Le religiose all’estero e la cura per gli emigrati italiani, ha voluto aprire una riflessione con le partecipanti sulla loro presenza in emigrazione che, a fronte delle idee che circolano sul non senso odierno delle Missioni Cattoliche Italiane, viene sottolineata da piu voci, anche laiche, la forza dei rapporti che le religiose sanno intessere entrando nelle pieghe delle storie dei migranti adulti, giovani o bambini.

Protagoniste concrete del presente di alcune missioni cattoliche italiane, le missionarie hanno ribadito la forza e la bellezza della loro vocazione missionaria in Svizzera a servizio dei connazionali e non, integrati nella società ma estranei ancora per molti versi nella chiesa locale. Le religiose sono coscienti che si è a una svolta storica, che non si risolve in una semplice domanda - missioni si o no? - ma sull’essere una presenza che richiami alla comunione come intreccio delle diversità; resta il fatto che in attesa della veste nuova per le missioni di lingua madre, le religiose in cammino e accanto ai migranti attingono al tesoro esperienziale di anni, per continuare ad essere madri e sorelle.

In un tempo di crisi numerica per le vocazioni religiose, due congregazioni hanno inviato due nuove missionarie, nuove disponibilità per un ministero volto a non far mancare una pastorale specifica.

Con la rinnovazione comunitaria dei voti religiosi, ultimo atto nella celebrazione eucaristica, si è voluto confermare l\'impegno di seguire Cristo obbediente, povero, casto, nel mondo dell’emigrazione, perchè i migranti possano conoscere l’amore con cui Dio li ama.

“L’opera dei sacerdoti non sarebbe compiuta senza la vostra. Vi sono cose alle quali solo voi potete riuscire. Dio ha infuso nel cuore della donna un’attrattiva tutta particolare, per la quale esercita un potere arcano sulle menti e sui cuori”. Sono queste le parole che il Vescovo, Beato Giovanni Battista Scalabrini diceva a Madre Francesca Saverio Cabrini, in occasione della partenza per l’America delle religiose missionarie del Sacro Cuore di Gesù.

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Sr. Etra Modica, mscs
USMI - Migrantes

 

UFFICIO MOBILITÀ ETNICA
CONVEGNO NAZIONALE delle SUORE IN EMIGRAZIONE 
ENGELBERG 11 - 13 SETTEMBRE 2009


Guarda qui le foto del Convegno dal 11 al 13 settembre 2009

L\'incontro, iniziato l\'11 settembre scorso a Engelberg, ha radunato 46 religiose per un aggiornamento biblico e per la nomina della segretaria della Coordinazione, in sostituzione di sr. Luciana Piccolo della Congregazione Maestre Pie Filippini, che rientrerà martedì 15 settembre in Italia, per motivi congregazionali. 

Si è concluso oggi 13 settembre, l\'annuale Convegno Nazionale delle Religiose italiane in Svizzera, a servizio dei migranti. 


Ha aperto il Convegno la Coordinatrice nazionale delle missionarie italiane, sr. Ermelinda Pettenon missionaria Scalabriniana, con un saluto entusiasto ed ottimista, che da subito ha dato un tono semplice  e sereno all\'incontro.

Al Convegno è stato invitato Mons. Leandro Tagliaferro, Coordinatore nazionale dei missionari italiani in Svizzera, che ha espresso il suo dispiacere per la diminuzione numerica delle missionarie, ha affermato l\'apprezzamento per il servizio che esse svolgono negli asili e nella pastorale diretta, ha sottolineato l\'importanza della preghiera continua che le religiose offrono in questa porzione di Chiesa.

"Il vostro prezioso servizio, il vostro essere in mezzo alla gente - ha continuato Mons. Tagliaferro - unito alla passione che mettete, è un\'occasione vocazionale, attrazione per altre giovani per la sequela a Gesù Cristo.

Il relatore del Convegno, p. Giorgio Giurisato, biblista benedettino di Einsiedeln, con competenza e rigore scientifico, ha percorso il Vangelo di Luca nella sua struttura ed ha sbriciolato il tema: Il cammino di Gesù dalla Galilea a Gerusalemme”. Gli aspetti legati alla missione di Gesù e alla missione dei 72 discepoli, sono stati quelli in cui le religiose hanno ritrovato le motivazioni per confermare la loro vocazione missionaria a servizio dei migranti.

Sr. Etra Modica – missionaria Scalabriniana, rappresentante dell’USMI – Migrantes ha trasmesso l’affetto e tutta la vicinanza della Chiesa italiana, ha raccontato la situazione ecclesiale e migratoria che si sta vivendo in Italia, di fronte all’indurimento del governo per l’ammissione degli immigrati, e nello stesso tempo la formazione di un pensiero univoco e distorto che approva con i respingimenti, la violazione dei diritti umani internazionali e dei diritti del mare. Le migrazioni sono sempre più “segni dei tempi”– ha ribadito sr. Etra – da qui la sfida e l’incoraggiamento, a consegnare alla Chiesa locale l’esperienza di vita e di fede dei migranti, come punto di partenza per orientare la prassi e la pastorale migratoria.

I migranti “morti nel viaggio della speranza” hanno suscitato un dialogo, che è sconfinato nel dissociarsi e nel non riconoscersi in questi atteggiamenti che offuscano l’identità del popolo italiano, e il suo DNA che porta l’impronta dell’emigrazione.

Due giorni intensi, che hanno confermato la validità di ritrovarsi per dialogare, per pregare, per formarsi, per fare unità attorno a temi che toccano il servizio missionario che le religiose svolgono.

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Sr. Etra Modica, mscs
USMI - Migrantes